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Dit’unto a Villa a Sesta, il trionfo del finger food

La piccola frazione di Castelnuovo, con i suoi 129 abitanti, si trasforma per un giorno nella capitale italiana del gusto

Ci sono posti nel nostro territorio dove sembra che il tempo si sia fermato. Luoghi che pur volgendo lo sguardo al futuro e vivendo attivamente nel presente, hanno la capacità di lasciare intatte le proprie tradizioni. Dove la semplicità e la genuinità delle cose, l’importanza dei rapporti umani sono valori ancora ben saldi.

Uno fra tutti è Villa a Sesta. Nel cuore delle colline del Chianti, tra San Gusmé e il castello di Brolio, sorge questo piccolo e suggestivo borgo medievale, di antiche origini etrusche, completamente immerso nella natura circostante che sembra quasi volerlo difendere da contaminazioni esterne.

Il festival del mangiar con le mani, arrivato alla sesta edizione, ogni anno attira in paese circa 9mila persone

Intorno solo vigneti e uliveti che donano al villaggio due prodotti conosciuti per la qualità: vino e olio, entrambi dal colore e dal sapore molto intenso, che rispecchiano e portano in tavola le caratteristiche di un paese piccolo e forte, ma soprattutto vivo. Con i suoi 129 abitanti Villa a Sesta, frazione del comune di Castelnuovo Berardenga (Siena), è la capitale indiscussa del mangiar con le mani.

Il mese di ottobre è il mese del Dit’unto, il festival del mangiar con le mani. Arrivato alla sesta edizione, ogni anno attira in paese circa 9mila persone.

Parola d’ordine è il buon cibo. Tra le vie del borgo cuochi popolari e chef stellati si mescolano nei vari stand proponendo ai curiosi i propri piatti in versione finger food. Dalle pietanze tradizionali degli ambulanti al cibo gourmet, tutto all’insegna della qualità cercata e voluta attraverso un’attenta selezione gastronomica che vuole privilegiare la territorialità, senza però dimenticare i tanti sapori tipici di altre regioni italiane.

Alla base sempre una coltura biologica e una preparazione artigianale. Ad accompagnare il buon cibo, un immancabile buon bicchiere di vino, rigorosamente locale, per concludere e vivere appieno questo viaggio nel gusto. In alternativa anche birre artigianali, toscane e non. Insomma, la seconda domenica di ottobre a Villa a Sesta è proprio una giornata da leccarsi i baffi (e le dita).

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