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Breve storia del Chianti

dalle origini del nome alla nascita della Lega del Chianti

Il Chianti è un territorio sorprendente, per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, per la sua tradizione enogastronomica, ma custodisce come uno scrigno, anche profondi aspetti storici, che ne accrescono ancor più il fascino.

L’origine del nome Chianti è incerta: vi sono diverse ipotesi, tra le quali il latino clangor, rumore, che ricorderebbe il frastuono tipico delle battute di caccia, oppure l’etrusco clante, acqua, di cui tutto il Chianti è ricco, e nome di una famiglia etrusca molto diffusa nel territorio.

Zona molto fertile e accogliente, furono infatti proprio gli Etruschi a modificare per primi il paesaggio, introducendo la coltivazione della vite, importantissima ancora oggi. Furono poi i Romani a introdurre gli ulivi, segnando per i tempi a venire i tratti salienti tipici del Chianti.

Nel 1384 fu creata dalla Repubblica di Firenze la Lega del Chianti, un’alleanza militare e politica attuata da Firenze per amministrare i rapporti con Radda, Gaiole e Castellina, grandi produttori di vino. Simbolo di questa Lega era un gallo nero, ancora oggi icona del Chianti.

I secoli successivi videro una fiorente crescita del settore vitivinicolo, grazie anche alle crescenti esportazioni all’estero, soprattutto in Inghilterra. Fu però nel 1716 che si stabilirono le zone di produzione del Chianti e di altri vini dei territori vicini, quando Cosimo III de’ Medici emanò un bando sui confini, spianando di fatto la strada a quel vino che oggi conosciamo e apprezziamo.

 

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